Un fatto sicuramente non unico, ma di certo raro e spettacolare si è verificato nella notte tra venerdì17 e sabato 18 giugno 2016, nella spiaggia di Punta Secca. Un evento che ha incuriosito non solo i villeggianti ma anche la carta stampata, innumerevoli notiziari online e i telegiornali regionali e nazionali. L’avvistamento fortuito è scattato grazie ad una piccola cagnolina, “Yuma”, che come ogni sera era fuori per la sua passeggiata ed ha sentito e avvertito qualcosa in spiaggia allertando subito la sua padroncina, che con grande meraviglia ha trovato una tartaruga Caretta caretta che stava terminando la sua ovodeposizione.

Tarty è l’esemplare di tartaruga Caretta caretta, che ha depositato le uova nella spiaggia ovest di Punta Secca.

Si tratta di un evento eccezionale che ha richiamato l’attenzione di molta gente: dal sindaco, alla Ripartizione Faunistico Venatoria di Ragusa, che ha inviato a Punta Secca alcuni tecnici della federazione Pro Natura Catania e Ragusa per valutare il fenomeno e decidere sul da farsi. L’area è stata transennata dalla Protezione Civile di Santa Croce e messa al riparo da possibili incursioni. L’obiettivo primario era di preservare il nido e non esporlo ai predatori o alla curiosità delle persone. Il nido originario, dove la tartaruga marina ha nidificato, purtroppo, era minacciato dalle mareggiate, perché troppo vicino al bagnasciuga e in un punto di passaggio per i bagnanti che vanno in spiaggia.

Mobilitata la Capitaneria di Porto, la Ripartizione Faunistica Venatoria di Ragusa e la Protezione Civile, nell’arco di meno di 48 ore è stato applicato un protocollo per spostare il nido in sicurezza. Un protocollo che prevede autorizzazioni varie e l’intervento di personale specializzato tra i qualisono intervenuti la dott.ssa Muscianisi Grazia, responsabile del Centro Recupero Fauna Selvatica di CT e il prof. Luigi Lino, naturalista del centro Pro Natura CT- RG. La trasposizione al nuovo nido è avvenuta rispettando la cronologia “numerica” dell’ordine di deposizione. Chi era presente ha potuto vedere le vari fasi e la tecnica adoperata.

Un gruppo di Volontari, costituitosi per l’evento eccezionale, si è reso disponibile a collaborare con lo scopo di difendere, vigilare e monitorare il nido fino alla schiusa. Inoltre sono stati coinvolti tutti i commercianti e ristoratori di Punta Secca a partecipare come sostenitori dell’Operazione Tarty.Sono state realizzate magliette e cappellini con il logo dell’Operazione Tarty che sono state distribuite ai volontari che hanno vigilato il nido fino al magico momento della schiusa e hanno anche creato il gruppo facebook “Operazione Tarty”.

Le uova hanno un’incubazione tra i 42 e i 65 giorni e, grazie a meccanismi non ancora chiariti, si schiudono quasi tutte simultaneamente.

La schiusa delle uova è avvenuta lunedì 15 agosto 2016 in tarda serata. Delle 54 uova depositate il 18 giugno dalla tartaruga Caretta caretta sulla spiaggia così detta di “Montalbano”, a Punta Secca, ne sono state fecondate solo sei. I primi segnali della schiusa sono stati lanciati intorno alle 19, quando una tartarughina, autonomamente, è emersa dal nido protetto.

Tartyna è stata accolta dal un gruppo dei volontari dell’Operazione Tarty, che si sono stretti per mano, insieme ai villeggianti fino a formare un cordone di benvenuto, e riposta in una bacinella d’acqua in attesa di altre schiuse. Immediato l’intervento della Ripartizione Faunistico Venatoria di Ragusa, presente anche un biologo che ha seguito e coordinato le operazioni. Il biologo si è messo subito al lavoro per sollecitare la schiusa delle uova e impedire che quelle non fecondate potessero fare da “tappo” alle altre.

Di fronte a una grande folla di curiosi, che ha atteso con pazienza i primi passi dei nuovi esemplari, ben sei tartarughe sono riuscite a prendere la via del mare. Ma non autonomamente. Le luci artificiali che ricadono sulla spiaggia e i flash dei telefonini dei tanti curiosi hanno disorientato le tartarughine, inoltre le correnti marine di Punta Secca, soprattutto in prossimità del porticciolo, hanno convinto gli addetti ai lavori a caricarle su una imbarcazione messa a disposizione da un pescatore del luogo, per poi essere liberate in mare aperto, a più di due miglia di distanza dalla costa.

Un grande e caloroso ringraziamento va indubbiamente all’unione dei tanti volontari, le istituzioni comunali con la Protezione Civile, l’ente preposto della Ripartizione Faunistico Venatoria di Ragusa e le tante imprese commerciali con i ristoratori che hanno permesso il buon fine di questo magico e inaspettato evento sulla ormai famosa spiaggia del Commissario più amato d’Italia“Montalbano”.